Irrigidimenti

martedì 7 Luglio 2015

Irrigidimenti (un po’ di volte che mi sono offeso)

Quando una persona che conosco io arriva in un posto dove sono io e non mi saluta come primissima cosa.
Quando mi tolgono una sillaba da una cosa che ho scritto.
Quando dicono che sono uno scrittore emiliano.
Quando dicono che sono uno scrittore bolognese.
Quando dicono che sono uno scrittore parmigiano.
Quando dicono che ho scritto un romanzo divertente.
Quando ho saputo che Saviano andava in televisione a parlare di Dostoevskij.
Quando mi accorgo che un nome russo che ho sempre detto con un certo accento (per esempio Berberòva), l’avrei dovuto dire con un altro accento (per esempio Berbèrova).
Quando entro in tabaccheria per comprare un francobollo e mi rispondono «Li abbiamo finiti».
Quando qualcuno, in mia presenza, loda dei libri scritti da dei miei amici.
Quando mi invitano a cena con una naturalezza, come se pensassero che non ho niente da fare.
Quando non mi rispondevano al telefono, il periodo, un po’ di tempo fa, che telefonavo.