Il sempre più temibile problema del rischio idraulico e del dissesto idrogeologico

giovedì 26 Luglio 2012

Sabato 21 luglio, al mattino, avevo letto, su twitter, un tweet del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che diceva: «Da oggi vi accolgo con un saluto anche sul servizio telefonico del comune di Parma, 0521 40521», e poi c’era una faccina che sorrideva e strizzava l’occhio.
Allora avevo telefonato al servizio telefonico del comune di Parma, 0521 40521, e mi aveva risposto una voce maschile non troppo sicura, che evidentemente era la voce del sindaco di Parma, che diceva: «Comune di Parma, benvenuti», e poi partiva una vera voce registrata, di una signora che aveva una serenità che si sentiva che di mestiere faceva quella che registrava le voci e diceva «Parma comune amico è aperto nei giorni feriali dalle ore 8 alle ore 17 e 30, e al sabato dalle ore 8 alle ore 13», e io questa cosa, pensare che da adesso fino a quando ci sarà questo sindaco di Parma tutti quelli che telefonano al comune di Parma sentiranno il sindaco di Parma che dice, con la voce insicura di uno che sembra che pensi “Starò mica facendo una cazzata?”, «Comune di Parma, benvenuti», a me mi era sembrata una cosa che aveva una componente di insensatezza sovietica da culto della personalità che trovarla in Italia nel XXI secolo io non l’avrei mai detto, solo vent’anni fa.
Allora credo che sia stato per quello, che quando poi al pomeriggio sono andato ad Albinea a sentire cosa dicevano quelli di Prossima Italia ero di buon umore, perché avevo appena fatto questa scoperta del sindaco di Parma telefonista e nell’andare in là pensavo che il sindaco di Parma, a starci attenti, ogni giorno ne fa una nuova.
Dopo, se dovessi dire cos’è Prossima Italia, direi che è un’associazione nell’orbita del Partito Democratico; un’associazione, direi, che fa riferimento al consigliere regionale lombardo Pippo Civati che era, un paio di anni fa, il rottamatore numero due, dopo il rottamatore numero uno, il sindaco di Firenze, che adesso però mi sembra che ognuno continui la rottamazione per conto suo, se dovessi dire come vanno le cose per come le ho capite io, che non sono sicuro di averle capite bene, che Civati mi sembra meno rottamatore, di Renzi, e devo dire a me è più simpatico, prima di tutto perché, qualche anno fa, ha scritto bene di un mio libro, che è una cosa che, è una mia debolezza, quando uno scrive bene di un mio libro a me mi vien da pensare che sia intelligentissimo.
Comunque poi quando sono arrivato lì, mi sono accorto che l’incontro era alla biblioteca di Albinea, e mi sono ricordato di quando è stata inaugurata, nel 2009, che mi avevano invitato anche a me e io ero così contento, che inaugurare una biblioteca a me sembra una cosa bellissima, inaugurarla in questi anni è una cosa che mi sembra ancora più bella e più strana, che dicon tutti che non ci son soldi, anche se questo, devo dire, non c’entra.
Quello che c’entra, è il fatto che Civati, visto dal vivo, sembra un po’ Trapattoni, un Trapattoni da giovane, con quelle due sopracciglia bionde, e un inizio di lentiggini, se non ho visto male, ma anche questo non c’entra tantissimo, quello che c’entra è che la prima cosa che sento che dice, Civati, quando non partono le immagini per il discorso di Paolo Pilleri sul consumo del suolo, lo sento che dice, Civati, «Be’, siamo comunque nel PD, non è che le cose possono funzionare subito».
Che è una cosa, non so come dire, è un po’ il tono generale che c’è poi in tutto il pomeriggio, o quasi, che è come se ci fosse una preoccupazione di tono, alla riunione di Prossima Italia, insieme ai ventagli, ci son dei ventagli, rossi, bianchi, arancioni, cioè la preoccupazione di dire che loro fanno politica però si rendono anche conto che, per questo, sono in una posizione un po’ ridicola, che è una cosa che da un certo punto di vista è anche bella, per esempio il sindaco di Parma secondo me di questa cosa non se ne rende conto minimamente, però poi sotto quella preouccupazione lì, una volta pagato quel debito lì, da un altro punto di vista mi sembra che echeggi, anche qui in Prossima Italia, il tono della voce di Bersani, che Bersani, di qualsiasi argomento parli, lui usa un tono che si capisce che lui quell’argomento lì lo conosce benissimo, e saprebbe benissimo come fare, solo che c’è della gente che non capiscono niente che non gli permettono di fare quel che lui sa che bisogna fare e che, se glielo permettessero, risolverebbe i problemi, che son così semplici.
Non so, era come se si dessero un po’ di cose per scontate, l’altro giorno, a Albinea, chissà perché.
Per esempio quanto è intervenuta Marina Terragni, che si è lamentata che non è passata, al senato, una legge che avrebbe introdotto le quote rosa, e che tra quelli che si sono opposti ce n’era uno, il senatore Perduca, che si è opposto con una motivazione surreale che, se si volevano le quote rosa, allora bisognava fare anche le quote trans, ecco io quell’idea lì del senatore Perduca, delle quote trans, è una delle idee che mi hanno colpito di più, tra quelle che ho sentito sabato pomeriggio a Albinea, e a me non sembra affatto un’idea surreale, mi piacerebbero molto, le quote trans e anche le quote, magari, di quelli che il sesso non gli interessa che ce ne sono, magari, di quelli che restano vergini per tutta la vita, e loro non hanno diritto di rappresentanza politica?
Sono cose che io non me ne intendo, sono digiuno, e forse per quello, avrei approfondito volentieri, questo argomento delle quote rosa, per esempio, l’altro giorno, a Albinea, solo che c’erano talmente tante cose, di cui parlare, i rifiuti, i trasporti, il suolo, le provincie, i comuni, Rosi Bindi, Casini, il sempre più temibile problema del rischio idraulico e di dissesto idrogeologico, c’era tanta di quella roba che io la metà, devo dire, non l’ho capita, anche se però, sarà l’umore che avevo, bellissmo, grazie al sindaco di Parma, mi son sembrate delle cose utilissime che io, dentro un romanzo che ho scritto qualche anno fa c’era un personaggio che si chiamava La temibilissima Sangiuseppese, ecco, l’altro giorno a Albinea ho pensato che nel mio prossimo romanzo ci sarà dentro un personaggio che si chiamerà Il sempre più temibile problema del rischio idraulico e del dissesto idrogeologico.

[dovrebbe essere uscito ieri sul foglio]