Per adesso

domenica 12 Agosto 2018

Tra la metà e la fine di luglio ero in Russia, a Pietroburgo prima e a Mosca poi, e quando mi collegavo a internet, la sera, o la mattina, sui social, quelli che frequento io, che sono Facebook e Twitter, quasi tutti parlavano della stessa cosa, che poi era una persona, il ministro dell’interno di una repubblica dell’Europa meridionale che si chiama Repubblica Italiana.
La cosa era abbastanza stupefacente perché in Russia, tra la metà e la fine luglio, per strada, in metropolitana, nei mercati, nei bar, nei musei, davanti a dei quadri stupefacenti come il ritratto di Anna Achmatova, di Al’tman, o come la Trinità, di Andrej Rublëv, nessuno parlava del ministro dell’interno di una repubblica dell’Europa meridionale che si chiama Repubblica Italiana.
Allora lì io mi sono chiesto una cosa: “Non hai vergogna, – mi sono chiesto – a non parlare anche tu del ministro dell’interno di una repubblica dell’Europa meridionale che si chiama Repubblica Italiana?”. E mi sono risposto che no, non avevo, vergogna. E questo, per adesso, è tutto.