I matti del Touring

giovedì 27 Settembre 2018

Qualche anno fa, nel 2015, sul modello di un libro memorabile, il Repertorio dei pazzi della città di Palermo, di Roberto Alajmo, ho provato a curare un libro simile, il Repertorio dei matti della città di Bologna, e ho fatto un seminario (si erano iscritti in 21) dal quale è uscito un libro, pubblicato dalla casa editrice Marcos y Marcos, che ha fatto venir voglia, a me e ai partecipanti al seminario, di organizzare delle piccole gite turistiche nei posti della stravaganza bolognese, cosa che poi non abbiamo mai fatto e approfitto dell’occasione di questa guida per indicarne ai lettori due o tre, di questi posti: se andate in zona universitaria, è possibile che incontriate questo signore di cui parla Alfonso Posillipo: «Uno passava le giornate a scroccare sigarette su via Zamboni. Quando gli davano una sigaretta non la fumava, la prendeva e la riponeva in un pacchetto che aveva in tasca. A quello a cui scroccava la ventesima sigaretta offriva il pacchetto pieno a 3 euro e 50, 4 euro se nel pacchetto c’erano almeno dieci Marlboro, specificando che erano originali e non di contrabbando. Riusciva a vendere fino a due pacchetti al giorno, il sabato anche tre. Lui non aveva mai fumato una sigaretta in vita sua».
Se andate verso la fine di via Andrea Costa, poco prima dello stadio, siete nella zona dove abita un signore di cui ha parlato Paolo Ricci: «Uno fingeva di essere suo fratello gemello. Se per caso incontrava qualche suo conoscente per strada che lo salutava lui gli rispondeva stupito ‘mi scusi signore ma io non la conosco forse si confonde con mio fratello gemello’ e il conoscente allora prontamente si scusava imbarazzato dicendo che la somiglianza era davvero notevole».
Se per caso capitate in via Bellaria, zona Mazzini forse avrete la fortuna di incrociare il tipo descritto da Milvia Comastri: «C’era un uomo, in via Bellaria, che leggeva l’elenco del telefono alla gente che passava».
Se, infine, andate in piazza Roosevelt, vicino al Tribunale, non vedrete probabilmente niente di strano, ma forse è bene che sappiate che quello è un posto particolare, come si deduce da questo caso raccontato da Angelo Fioritti: «Uno aveva fatto un incidente stradale mentre svoltava a sinistra, da via Matteotti in via Tiarini. Un motorino era andato a sbattergli sulla fiancata e gli avevano dato un concorso di colpa. L’assicurazione lo aveva retrocesso dalla classe uno alla classe cinque e lui ci era rimasto così male che per qualche settimana non era uscito con l’automobile. Poi si era detto che non poteva farne a meno, ma che non avrebbe mai più svoltato a sinistra. Ogni volta che doveva andare in un posto studiava meticolosamente l’itinerario in modo che potesse raggiungere la meta solo svoltando a destra. In breve tempo capì che poteva arrivare ovunque, al prezzo di dover fare lunghi giri, a volte partendo in direzione opposta alla meta, per poi aggiustarla a destra, poi a destra, poi ancora a destra, ma poi alla fine ci arrivava lo stesso. Dopo settimane di studio giunse alla conclusione che ogni punto di Bologna era raggiungibile da destra, tranne piazza Roosevelt».

[Nella guida verde del Touring di Bologna, ci sono un po’ di matti del Repertorio dei matti della città di Bologna, anche, se non sbaglio]