Fictizie retorice abstracte

venerdì 6 Novembre 2015

Luigi Malerba, Il pataffio

Da l’alto del torrione di ponente si affaccia un soldato di sentinella e si mette a sgridare con le mani alla bocca.
«Vui chi sete e che vulete?»
Frato Capuccio scende dal mulo e si incarica di rispondere a nome di Berlocchio suo signore.
Frato Capuccio a gran voce:
«Arrivatus est dominus Berlocchius de Cagalanza! Marconte de Tripalle! A lui medesimo destinatus sicus bene dotalis! Dallo rege de Montecacchione! Secumendum constitutio de feudis! Amen!»
E la sentinella risponde subitamente:
«Si vulete lo castello de Tripalle andate dellà e non venite deqquà a rompecce li cojoni! Qua semo Castel Rebello, tanto per intenderce. Andatevene lontano subbitissimo si non vulete che ve reduciamo a sarsicce de porco!»
Sentendo nominare le sarsicce de porco, il marconte Berlocchio si affaccia al finestrino della carrozza.
«Indove stanno le sarsicce de porco?»
E frato Capuccio:
«Sunt sarsicce per modo de dire, eccellentissimus».
«Come sarebbe?»
«Sarsicce fictizie retorice abstracte sunt».

[Luigi Malerba, Il pataffio, Macerata, Quodlibet 2015, pp. 12-13]