Ecco com’è

mercoledì 18 Aprile 2018

ecco com’è signorina, in questo consiste la passione dei poeti per le sbronze e la meditazione, e quando poi la situazione si fa disperata, i cieli si spalancano e l’idea si arrampica con la sua manina fino a raggiungere la luce, e io con la pala rivoltavo quel malto scatenato, e per prima cosa avevo dovuto spalarlo a ventaglio col volgemut, Socrate e Cristo non hanno scritto nemmeno una riga, e guardate un po’! il loro insegnamento è valido ancora oggi, mentre gli altri piú libri pubblica- no e piú sono degli sconosciuti, è la cospirazione della storia, io una volta avevo fatto a gara con un saponaio nel salto a testa in giú dal biliardo e ero stato io il vincitore, certo alla fine la testa ce l’avevo bella piena di bozzi e bitorzoli, poi avevamo fatto di nuovo l’Ingresso trionfale di re Faruk, tutte le sventolone del locale ci avevano partecipato, ma poi si era messo a armeggiare Olánek, quella carogna che commerciava in mobilio vecchio e in quadri, una volta era arrivato con un quadro e ci aveva fatto un buco proprio all’altezza dell’occhio della Vergine Maria, poi aveva preso l’occhio di una carpa e l’aveva incastrato dentro fissandolo dall’altra parte col cerotto e l’aveva venduto a certi ungheresi che stavano nel cortile, e loro avevano attaccato la Vergine alla stufa, e una volta che stavano lí a pregare se n’erano scappati tutti fuori di corsa, che la Vergine Maria stava piangendo per loro, ma venne a galla il fatto dell’occhio della carpa attaccato col cerotto, per cui quella carogna, quell’Olánek, aveva portato un asino al Tunnel, dove intanto alcune sventolone mi avevano spogliato e mi avevano fatto indossare una sottoveste, sulla testa mi avevano piazzato un turbante e la faccia me l’avevano pitturata coi colori a smalto, e loro poi se n’erano andati in giro per le osterie con quell’asino e con me, e eravamo appena stati sbattuti fuori dal Grandhotel in- sieme a quel nostro Ingresso trionfale di re Faruk quando Olánek, quella carogna, aveva fatto annusare all’asino del pepe e lui mi aveva disarcionato, ma anche cosí ero io il vincitore, ero andato poi al giardino zoologico, indossavo un bel completo che avevo ereditato da uno che c’aveva le gambe cosí storte che i vestiti doveva farseli cucire su misura, ma per il resto mi cadeva a meraviglia come a Miss Venus, per cui me ne sto allo zoo davanti alla gabbia del leone e il leone all’improvviso aveva avuto tutto un fremito e appresso un sibilo! e giú una pisciata da mezzo litro, e me la spiaccica come brillantina sopra ai capelli, riuscendo poi ancora a innaffiare due slovacche, per una settimana mi ero dovuto riempire di profumo, tanto era lo spuzzo, le sventolone del City dancing, loro continuavano a annusarmi e drizzavano
le orecchie, non è che magari ero stato da qualche parte con delle altre?

[Boumuil Hrabal, Lezioni di ballo per anziani e progrediti, a cura di Giuseppe Dierna, Torino, Einaudi 2018, pp. 75-77]