Così ci hanno ammazzato Ferdinando

giovedì 3 Luglio 2014

Jaroslav Hašek, Le vicende del bravo soldato Švejk

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«E così ci hanno ammazzato Ferdinando!» disse la governante al signor Švejk che – avendo ormai anni addietro lasciato l’esercito, dopo che una commissione medica militare l’aveva definitivamente dichiarato un idiota – sbarcava attualmente il lunario smerciando cani, degli orrendi mostriciattoli bastardi per i quali pensava lui stesso a stilare fittizi pedigree.
Oltre a praticare tale professione, egli era anche affetto da reumatismi, e in quel preciso istante stava giusto applicandosi alle ginocchia l’Opodeldoc.
«E quale Ferdinando, Signora Müllerová» chiese Švejk senza neanche smettere di massaggiarsi le ginocchia. «Io di Ferdinandi ne conosco due. Il primo, lui fa il garzone dal droghiere Pruša, e una volta gli aveva anche bevuto per sbaglio un’intera bottiglia di lozione per capelli, e poi ne conosco ancora un altro, tale Ferdinando Kokoška, che è quello che raccoglie la cacca dei cani. In nessuno dei due casi si tratterebbe poi di una gran perdita».
«Ma, signor mio, io intendevo l’arciduca Ferdinando, quello di Konopištĕ, quello grasso, quello così religioso».

[Jaroslav Hašek, Le vicende del bravo soldato Švejk, a cura di Giuseppe Dierna, Torino, Einaudi 2010, pp. 7-8]