Contenitore per parti radio

giovedì 18 Maggio 2017

A quarantotto anni ho avuto il mio primo infarto, tre anni dopo il secondo e poi, parecchi anni dopo il terzo. Be’, tre infarti, tutti e tre per colpa del lavoro. Facevo il capo laboratorio e dovevo affrontare situazioni stressanti ogni giorno. Otto anni fa mi hanno ufficialmente dichiarato invalido. Adesso ne ho cinquantanove. Non riceviamo assistenza economica da nessuno, a parte una piccola pensione. Così per vivere devo guadagnare qualcosa. Sono un vecchio radioamatore, qui ho un sacco di roba vecchia, che mi è rimasta da allora. Finirà quasi tutto in discarica perché a nessuno dei miei parenti interessa ereditarla. Quello che è rimasto è diviso in parti. Questo contenitore ce l’ho da una vita. Le parti piccole vanno qui e le altre qui, ogni cosa va infilata nel suo scomparto. I transistor, i resistori, i condensatori, i diodi, tutti quegli affarini piccoli. Soprattutto perché se c’è qualcosa che non va non ci vuole molto per sostituirlo. Ci appiccichi sopra una scatoletta nuova e non ti costa niente. Quando si consuma ne fai uno nuovo. Basta un po’ di colla normale e ce l’attacchi. Ma la cosa più importante è che è economico.

Scatolette di fiammiferi, colla.

[Konstantin Kiseljov, in Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia post sovietica, traduzione Ada Arduini, Gioia Guerzoni, Milano, Isbn 2007, p. 233]