Come la scimmia

giovedì 26 Gennaio 2017

Šklovskij, Viaggio sentimentale

Osip Maldel’štam pascolava per la casa come una pecora, errava per le stanze come Omero. Nella conversazione era straordinariamente intelligente. Il defunto Chlebnikov lo chiamava «mosca di marmo». La Achmatova dice che è un poeta grandissimo. Madel’štam amava istericamente i dolciumi, pur vivendo in condizioni estremamente difficili, senza scarpe, nel gelo, riuscì a restare un bambino viziato. La sua estrosità da donna e la sua superficialità da uccellino non erano privi di logica. La sua era la vera natura da artista, e un artista mente per rimanere libero nella sua unica attività; è come la scimmia che, a detto degli indiani, non parla unicamente per paura di essere costretta a lavorare.

[Viktor Šklovskij, Viaggio sentimentale, traduzione di Maria Olsoufieva, Milano, SE 1991, p. 267]