Venedikt Erofeev

lunedì 23 Dicembre 2019

E sentivo con tutto il mio essere che però quello lì era del vino liquoroso.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 135]

Tre lati

sabato 9 Novembre 2019

Uno rifletteva sul fatto che nell’uomo non c’è solo solo il lato fisico, ci sono anche il lato spirituale, il lato mistico e quello ultra-spirituale. E, siccome era ubriaco, si aspettava che prima o poi gli fuoriuscisse il vomito da tutti e tre questi lati.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, redazione di Bologna, questo matto è di Domenico Arenella]

sabato 19 Ottobre 2019

Uno, che si chiamava Venedikt Erofeev, si domandava perché al mondo sono tutti così maleducati proprio in quei momenti in cui non si può essere maleducati, quando una persona ha tutti i nervi scoperti, quando è vigliacco e mite. E diceva che se tutti al mondo fossero stati come era lui in quel momento, mite e pavido, e se non fossero stati sicuri di niente, né di sé stessi né della serietà del loro posto al sole, sarebbe stato bello. Se non ci fosse stato nessun entusiasta, nessuna impresa, nessuna mania, ma invece una generale vigliaccheria sarebbe stata la salvezza da tutti i mali. E che se gli avessero mostrato un angolino al mondo dove non fosse sempre il momento di compiere delle imprese, lui avrebbe accettato di vivere lì per l’eternità.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, redazione di Milano, anche questo matto è di Isabella Nenci]

Venedikt Erofeev

sabato 5 Ottobre 2019

Ecco un’altra differenza tra loro e me: loro parlano troppo per non star zitti, io parlo poco per non dire troppo.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 161]

Venedikt Erofeev

martedì 24 Settembre 2019

Ma lei dice: a me piacciono solo gli uomini socialmente pericolosi.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 143]

Venedikt Erofeev

giovedì 12 Settembre 2019

L’idea della responsabilità personale di ciascuno invece dell’idea dell’irresponsabilità impersonale di tutti.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 101]

Lui

venerdì 16 Agosto 2019

«Un incrocio tra un aristocratico russo e un alcolizzato di produzione sovietica – così caratterizza l’aspetto esteriore di Erofeev il suo medico curante, la psichiatra Irina Dmitrenko, e aggiunge: – Credo che l’alcol non l’abbia deformato, e questo non succedeva, di solito. Era un genio, non un malato, e un uomo straordinario. Lavorando in vari ospedali, ho visto molti alcolizzati e so cos’è un alcolista. Sono persone disperate e del tutto irresponsabili. Che hanno perso l’uso della parola. Hanno perso il proprio io, il senso di quel che fanno. Venja, no. Era maestoso. Questa era la cosa interessante. Io mi son resa conto che avevo di fronte una persona che sapeva come doveva vivere. Lo sapeva lui. E poteva, lui, trovare una giusta relazione con l’alcol».

[Oleg Lekmanov, Michail Sverdlov, Il’ja Simanovskij, Benedikt Erofeev: postoronnij (Venedikt Erofeev: l’estraneo), Mosca, Ast 2018, p. 43]

Venedikt Erofeev

mercoledì 14 Agosto 2019

Una tenerezza seria, senza smorfie, senza affettazione, senza lamenti, perfino senza troppo affetto.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 64]

I russi e gli italiani

martedì 9 Luglio 2019

Ho visto la terza stagione di Stranger Things, e ci son dei russi, nella storia, che a me sembra siano come in occidente ci si immaginava fossero i russi cinquanta anni fa. E mi è venuto in mente il protagonista del poema ferroviario Mosca–Petuški, di Venedikt Erofeev, che sul treno fa finta di essere stato in Italia e al suo dirimpettaio, che gli chiede cosa pensano gli italiani dei russi, lui dice che gli italiani, ai russi, non ci pensano: che gli italiani «cantano, dipingono, e basta. Uno, per dire, sta in piedi e canta. E un altro, lì vicino, sta seduto e fa il ritratto a quello che canta. E un terzo, a una certa distanza, canta di quello che fa il ritratto. Ti vien su una tristezza. E la nostra tristezza loro non la capiscono…». «Son poi italiani. – gli dice il suo dirimpettaio, – Capiscono forse qualcosa, gli italiani?».

Venedikt Erofeev

venerdì 21 Giugno 2019

Se un uomo al mattino è cattivo, e la sera è pieno di forza e di speranze, è un uomo malvagio, è un segno sicuro. E il caso contrario, è segno di un uomo mediocre. E di buoni, non ce n’è, come si sa.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 7]