In questi giorni

giovedì 19 Dicembre 2013

A andare in giro, in questi giorni, in centro, a Bologna, l’impressione che ho è che la gente, anche dentro i negozi, anche sugli autobus, si muovano tutti in un modo che sembrano impacciati, ma più di impacciati, come se fossero dei cosmonauti, come se intorno avessero il vuoto che, come mi scrive Salvatore Martellucci, non è mai semplice, è sempre pneumatico.

Dinamo

mercoledì 18 Dicembre 2013

Ho pensato ieri che non ci sono quasi più biciclette con la dinamo, e che un po’ mi dispiace, perché, a me, le dinamo, non so, mi sembravano una cosa democratica.

Assegni

martedì 17 Dicembre 2013

Sui mei assegni, sotto la parte dove si scrive l’importo, c’è stampigliato, su tutti gli assegni, NON TRASFERIBILE, in lettere maiuscole, su tutti. Allora stamattina mi sono chiesto se c’è solo sui miei o anche sugli altri, perché se fosse anche sugli altri, se ci fosse su tutti, no?, non ci sarebbe neanche bisogno di scriverlo. Come la cosa del vino barricato, lì, che quando tutti i vini saranno barricati, non ci sarà neanche bisogno di dirlo, che son barricati.

Cose che succedono

domenica 15 Dicembre 2013

Stamattina, non so esattamente perché, è successo che, alle nove e mezza, prima ancora di far colazione, per la prima volta in vita mia ho letto dall’inizio alla fine un editoriale di Eugenio Scalfari.

Tutto

sabato 14 Dicembre 2013

Ieri sono andato a Milano e dovevo partire con un treno che partiva alle 19 e 38 e arrivava alle 20 e 40, solo che, siccome il mio treno era in ritardo di un’ora, ne ho preso uno che sarebbe dovuto partire alle 18 e 38 e arrivare alle 19 e 38, ma, siccome era in ritardo di un’ora, è partito alle 19 e 38 e è arrivato alle 20 e 40, cioè sono partito e arrivato, praticamente, in perfetto orario, ho fatto il viaggio in piedi ma non è che si può avere tutto, certe volte.

E lunedì

venerdì 13 Dicembre 2013

E lunedì devo anche pagare la Tares. 21 euro. Vacco mondo.

Non facilissima

giovedì 12 Dicembre 2013

Uno, poi, dopo, la cosa, in un certo senso, stupefacente, di avere, come dicono, successo, è il fatto che, quando ce l’hai, ammesso che tu ce l’abbia mai, devi essere pronto a esser preso per il culo, sostanzialmente, che non è una cosa facilissima, da digerire, soprattutto per uno che, come te, ha avuto successo e ha maturato, di sé, un concetto abbastanza alto, per così dire.

 

[Da Ricordiamoci che siamo vivi, in preparazione]

Secondo me

martedì 10 Dicembre 2013

Non so, mi vien da pensare, ogni tanto, ai poeti, ma non ai poeti, a quei poeti che son così poeti che parlano solo con le parole dei poeti, e prendono solo degli atteggiamenti da poeti, si siedon per terra, si tolgon le scarpe, e non dicono mai una frase normale ma solo frasi da poeti, tipo: «Vuolsi così colà dove si puote» o, non so, «Papé satàn papé satàn aleppe», o, non so, «in sul calar del sole», ecco secondo me, quelli lì, io ne so poco, ma secondo me non lo son mica, dei poeti. I poeti, secondo me, a guardarli, te non lo diresti mai, che son dei poeti, sembran magari dei meccanici, o dei bidelli, o dei professori di disegno tecnico, o degli operatori ecologici, cioè degli spazzini, per usare una parola un po’ meno da poeti, secondo me, che, c’è da dire, ne capisco poco, come devo avere anche già detto.

Che poi era ieri

domenica 8 Dicembre 2013

L’altro giorno, che poi era ieri, sono entrato in un supermercato, a Genova, e non c’era nessuno tranne una ragazza vestita da Babbo Natale e io l’ho guardata e lei mi ha guardato e mi ha detto «Porti pazienza. Per i prossimi venti giorni va così».

E allora niente

venerdì 6 Dicembre 2013

E allora niente, adesso vado a Genova. Che è un posto che dicono che si muove anche di notte e non sta fermo mai. Io comunque vado. Speriamo bene.