Adesso
Adesso comincio. C’è un sacco di roba. Adesso comincio.
Ci sono,
comunque,
dei giorni,
quando uno comincia,
che al mattino,
quando deve andare,
gli viene da chiedersi
Ma perché devo lavorare,
io?
Devo andare a prendere la Battaglia, non so perché mi son messo qui a scrivere questa cosa, devo proprio andare.
Buona parte dello sforzo che faccio io, quando scrivo una cosa, è lo sforzo per far sì che quella cosa non la scrivo io, ma qualcun altro, lo sapevo che non si capiva.
Poco fa volevo cercare nel mio computer un file che si chiama Birkenau e mi sono detto, nella mia testa, «Kierkegaard». Invece era Birkenau.
Sul sito del salone del libro di Torino (clic) mi presentano come scrittore e poeta emiliano, che io, ringrazio, ma mi sembra un po’ troppo.
Ma così, per far succedere qualcosa, domenica mattina non succede mai niente, ho cominciato a leggere un libro di 952 pagine (più XXII pagine di introduzione). Ne ho già lette 6 pagine, si leggono bene.
Allora. Io ho delle matite polacche e degli album da disegno polacchi, vorrei riempire gli album di matite che si disegnano, cioè disegnare delle matite che disegnano delle matite, finché non finisce lo spazio. Mi piacerebbe molto, solo che non ho tempo