Per il mondo

lunedì 24 Novembre 2014

ripellino, poesie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Andate con lo zaino per il mondo,
voi barbuti dalle spalle larghe,
non ascoltate chi brontola.
Riposate sull’erba, nelle malghe,
nelle coltri di spuma delle spiagge,
nei prati di Umbria-jazz, nelle campagne,
su sacchi a pelo e sconquassate brande.
Mandateli al diavolo i vecchi, fate strage
degli untori, dei maestri di lagne,
dei barbagianni, dei seminatori di grandine.

[Angelo Maria Ripellino, Poesie, Torino, Einaudi 1990, p. 211]

In Portogallo

giovedì 23 Ottobre 2014

Uno pensa In Portogallo è diverso, invece, che strano, anche in Portogallo è uguale, anche in Portogallo non ho niente da scrivere e la cosa ancora più strana è che lo scrivo, come mi succede anche in Italia da diciassette o da diciotto anni e mi vien da pensare che se trovassi qualcosa da scrivere, smetterei di scrivere, probabilmente, ma forse no.

Le mani

martedì 7 Ottobre 2014

Le mani che scrivono le poesie
sono le stesse mani che fanno le pulizie.

[Poesia di Ramayana, nove anni, raccolta da Chandra Livia Candiani, grazie a Andrea]

Una poesia

venerdì 29 Agosto 2014

Ma la biancheria, pensavo stamattina, è biancheria anche se è colorata? E quanto tempo è, mi chiedevo stamattina, che non mi metto più delle mutande bianche? Eh?

Tutto un discorso

domenica 10 Agosto 2014

Io praticamente parlo solo con delle persone novecentesche, cioè con delle persone che sono nate e cresciute nel secolo scorso, e leggo solo dei libri scritti da delle persone novecentesche, o ottocentesche, o, al limite, settecentesche, e ascolto solo delle musiche uguale, novecentesche, o ottocentesche, o settecentesche, e l’unica persona del secolo nuovo con cui ho a che fare è la Battaglia, che è una bambina di nove anni che è, bisogna dire, il mio intellettuale di riferimento, quindi tutto il discorso che ho fatto prima non conta niente, mi sa.

Una cosa

lunedì 28 Luglio 2014

M’è saltata addosso una cosa, stamattina, in centro, a Bologna, la Battaglia per mano, quando ho pensato che stasera io e la Battaglia saremmo stati ad Amsterdam, una cosa come per dire che non era possibile, che non ci saremmo mai riusciti, ad essere ad Amsterdam stasera, che saltava fuori sicuramente qualcosa di troppo difficile per noi da superare, un qualche questionario che non saremmo stati capaci di compilare, un qualche problema doganale a cui non avevamo pensato ed era una cosa, un sentimento, se così si può dire, che conoscevo, che mi era già saltato addosso delle altre volte, quando andavo in Russia, per esempio, o tutte le volte che ero dietro a scrivere un libro, cioè praticamente molto spesso, credo che si chiami panico non sono sicuro.

Scoperte

martedì 15 Luglio 2014

Non mi piace più
l’inchiostro blu.

Domande

venerdì 11 Luglio 2014

Avete delle domande?
Sì, volevo chiedere,
perché mi metto in posa,
quando mi fanno le foto?
Eh?

Domande

venerdì 9 Maggio 2014

Avete delle domande?
Sì, volevo chiedere,
se uno scrittore che scrive nel 1814
è ottocentesco,
e uno scrittore che scrive nel 1914
è novecentesco,
uno scrittore che scrive nel 2014
cos’è?

I rossi lunghi tram di Leningrado

giovedì 6 Marzo 2014

ripellino, poesie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I rossi lunghi tram di Leningrado
tagliano le siepi del mio cuore.
Pentolini di bruma, le strade
scoppiettano di magici colori.

La Nevà scorre come vetro fuso,
grumi di nafta indorano il suo volto.
Grande palude in un alone azzurro,
luccica la città di antiche borchie.

Qui la musica nasce dalla nebbia,
sospiroso ciangottío di gocce.
Qui l’anima si perde in una sghemba
tàrsia di stagni, di specchi, di pozze.

Il barlume vischioso dei semafori
versa sugli occhi un fiammante collirio.
S’apprendono alla pelle come làppole
parole ubriache, schegge di delirio.

E ciascuno s’accorge in questo gelo
d’essere un’ombra, una fiammella fatua,
un fluttuante fantasma che anela
di tramutarsi in pietra, in selce, in statua.

[Angelo Maria Ripellino, Poesie, Torino, Einaudi 1990, p. 14]