22 maggio – Ozzano Taro

domenica 22 Maggio 2016

Domenica 22 maggio,
al museo Guatelli,
a Ozzano Taro,
in via Nazionale 130,
alle 18,
Parma (e po pu)
con Giancarlo Ilari
(costa 10 euro e è meglio prenotarsi
all’indirizzo info@amiciguatelli.it).

Su Left

domenica 17 Agosto 2014

guatelli

 

 

 

 

 

 

 

 

[Sul numero di Left che è in edicola c’è anche questo pezzetto sul museo Guatelli con le fotografie di Carlotta Zarattini]

Sai come dicono a Parma, a una ragazza, per dirle che è bella? Sei fatta a mano. Ecco, lì dentro, c’è quasi solo della roba fatta a mano. Quello lì è un posto che è un lavoro, che io un lavoro così non l’avevo mai visto. Un museo, ma non un museo, cioè si chiama museo, Museo Guatelli, si chiama, ma lo chiamano Il bosco delle cose, perché lì dentro ci son sessantamila cose che praticamente son come sessantamila storie, perché ciascuna di quelle cose lì ha una storia, e alcune ne hanno anche più d’una perché son cose che hanno dei secoli, e la maggior parte, di quelle cose lì, vengono da quel periodo lì, dell’inizio del secolo scorso, o anche prima, che i contadini, c’era una miseria, sai come dicono a Parma? In casa nostra c’era una miseria che quando siam diventati poveri abbiam fatto una festa, e lì, uguale, una cosa anche quando si rompeva non la buttavano via, la tenevano lì che poteva venir sempre buona. Han cominciato poi dopo negli anni sessanta a buttar via la roba, quando è arrivata la fòrmica, la plastica, ma lì, a Ozzano Taro, c’era un signore, che si chiamava Ettore Guatelli, che era un maestro elementare che per lui era un dispiacere veder buttar via tanta roba, e allora la teneva tutta lui, raccoglieva tutto, aveva questa casa grande, col fienile, e piano piano ha messo insieme questo museo che però è un museo senza quadri, cioè è un museo che non è un museo, è un museo che espone delle falci, delle botti, delle scarpe, delle scatole di latta, ma delle quantità, non so come dire, industriali, cioè non sono industriali-industriali, son sessantamila, che non sono tantissime, non son neanche poche, ma non è la quantità, è la qualità, cioè è la quantità che rafforza la qualità, non so, ti faccio un esempio, quando è andato lì Federico Zeri, il critico, sai Federico Zeri? No? Be’, è un critico, famoso, dell’arte, che ha scritto, dopo che c’è stato, «Per fortuna c’è stato qualcuno che ha raccolto gli oggetti della cultura contadina e ha istituito delle raccolte e la principale, direi la raccolta maggiore, la più importante, la più bella, la più interessante e direi anche la più commovente è quella fatta da Ettore Guatelli, che per tutta la vita ha raccolto gli oggetti della cultura contadina e della vita quotidiana dei contadini e li ha raccolti con un’apertura mentale ECCEZIONALE, senza privilegiare questo o quell’oggetto e ha messo su un museo vicino a Collecchio, a Ozzano Taro. Io lo considero uno dei musei più straordinari dell’Italia, innanzitutto per la ricchezza dei reperti, e degli oggetti, e in secondo luogo per il modo con cui è allestito, modo che dimostra un grandissimo gusto, una grande sensibilità e una grande intelligenza». Oppure Christian Boltanski, sai Boltanski, l’artista? No? Be’, è un artista, performer, regista, credo, è famoso, e è stato lì al museo Guatelli e dopo che c’è stato ha scritto: «Le somiglianze tra la mia poetica e quella di Guatelli, geniale maestro elementare con la passione per il tutto può tornare utile, sono tantissime. Ho visto similitudini non solo con il mio lavoro, ma anche con quello di Duchamp e di Spoerri. Perché anche Guatelli come loro estrapola gli oggetti (in questo caso attrezzi da lavoro) dal loro contesto, li reinveste e li trasforma rendendoli mausolei del passato. Strappa alla dimenticanza echi di persone appartenenti ad un mondo minore, che nessuno avrebbe mai raccolto». Ecco. Sai chi è Spoerri? No? Eh, Spoerri non lo conoscevo neanch’io, è un pittore rumeno, ho scoperto, naturalizzato svizzero, è famoso anche lui. Allora niente. Continua a leggere »

14 giugno – Ozzano Taro

sabato 14 Giugno 2014

Sabato 14 giugno,
a Ozzano Taro,
al museo Guatelli,
alle 17,
Vite sbobinate e altre vite,
con Alfredo Gianolio e Paolo Nori.

Federico Zeri

domenica 13 Aprile 2014

guatelli

 

 

 

 

 

 

 

 

Per fortuna c’è stato qualcuno che ha raccolto gli oggetti della cultura contadina e ha istituito delle raccolte la principale, direi la raccolta maggiore, la più importante, la più bella, la più interessante e direi anche la più commovente è quella fatta da Ettore Guatelli, che per tutta la vita ha raccolto gli oggetti della cultura contadina e della vita quotidiana dei contadini e li ha raccolti con un’apertura mentale ECCEZIONALE, senza privilegiare questo o quell’oggetto e ha messo su un museo vicino a Collecchio, a Ozzano Taro. Io lo considero uno dei musei più straordinari dell’Italia, innanzitutto per la ricchezza dei reperti, e degli oggetti, e in secondo luogo per il modo con cui è allestito, modo che dimostra un grandissimo gusto, una grande sensibilità e una grande intelligenza.

 

 

12 aprile – Ozzano Taro

sabato 12 Aprile 2014

Sabato 12 aprile,
a Ozzano Taro,
al Museo Guatelli,
alle ore 17,
Si sente?

Christian Boltanski

sabato 12 Aprile 2014

museo guatelli

 

 

 

 

 

 

 

Le somiglianze tra la mia poetica e quella di Guatelli, geniale maestro elementare con la passione per il tutto può tornare utile, sono tantissime. Ho visto similitudini non solo con il mio lavoro, ma anche con quello di Duchamp e di Spoerri. Perché anche Guatelli come loro estrapola gli oggetti (in questo caso attrezzi da lavoro) dal loro contesto, li reinveste e li trasforma rendendoli mausolei del passato. Strappa alla dimenticanza echi di persone appartenenti ad un mondo minore, che nessuno avrebbe mai raccolto.

 

 

25 maggio – Ozzano Taro

sabato 25 Maggio 2013

Sabato 25 maggio,
a Ozzano Taro,
al Museo Guatelli (clic),
alle ore 21:00,
La banda del formaggio.

Una cosa emiliana non tanto emiliana

lunedì 30 Luglio 2012

L’altroieri sera, al museo Guatelli, intanto che quelli dell’Usignolo suonavano una versione strumentale della canzone che a me mi sembra la canzone più emiliana che si possa immaginare, forse perché era, forse, la canzone preferita di mia nonna, intanto che ascoltavo l’Usignolo ho pensato che quella canzone lì, secondo me, era una canzone argentina. Dopo poi ieri ci sono andato a vedere, non era argentina, era stata scritta da due italiani, lombardi, credo, la musica da Eros Sciorilli, le parole da Alberto Testa, che, mi sembra, è quello che ha scritto anche Quando quando e Grande grande grande. Io pensavo che fosse argentina perché ce n’è una versione in spagnolo che, ho scoperto, è stata, negli anni settanta, adottata, se così si può dire, dagli studenti spagnoli antifranchisti. Ecco, quella canzone lì, emiliano-lombarda-argentino-spagnola, ho visto che su youtube ce n’è una versione in costume, anche (Clic).

28 luglio – Ozzano Taro (PR)

sabato 28 Luglio 2012

Sabato 28 luglio,
al museo Guatelli,
in via Nazionale, 130
a Ozzano Taro (PR),
alle ore 21,
Tutto tranne che il liscio,
con l’orchestra a fiato l’usignolo
(quartino e sax Francesco Gualerzi
quartino e clarinetto Mirco Ghirardini
tromba Fabio Codeluppi
bombardino Valentino Spaggiari
genis Marco Catelli
corno Dimer Maccaferri
tuba Gianluca Paganelli)

11 settembre – Ozzano Taro

domenica 11 Settembre 2011

Domenica 11 settembre,
al museo Guatelli,
a Ozzano Taro (PR),
alle ore 18
Noi e i governi
con le Mondine di Novi di Modena.