28 febbraio – Milano
Giovedì 28 febbraio,
a Milano,
alla libreria Hoepli,
in via Hoepli, 5
alle 18,
La grande Russia portatile,
con Fausto Malcovati.
Giovedì 28 febbraio,
a Milano,
alla libreria Hoepli,
in via Hoepli, 5
alle 18,
La grande Russia portatile,
con Fausto Malcovati.
Il mio meccanico, mi ricordo, che aveva messo a punto la macchina prima del viaggio, quando me l’aveva consegnata mi aveva dato anche un cacciavite a stella e mi aveva detto «Se la macchina a un certo punto si ferma, tu parcheggi da un lato della strada, scendi, prendi questo cacciavite, sviti le targhe, sia quella davanti che quella di dietro, e la macchina la lasci lì. L’importante è che porti indietro le targhe».
Il giorno prima di partire, mia nonna mi aveva preso da parte, mi aveva dato cinquantamila lire e mi aveva detto «Tieni, per comprare qualche birretta lungo la strada».
A Mantova, mi ero già perso. C’eran degli svincoli, delle deviazioni, di quei cartelli gialli che dicono Deviazione, e io avevo seguito quelli e non sapevo più dove andare. Dopo poi mi ero orientato. Avevo dormito la prima volta poco prima di Vienna.
Dormivo in macchina, e avevo una sveglia, con me, ma la tenevo girata, e quando mi svegliavo, se era notte, non sapevo mai quanto sarebbe durata la notte, poteva durare un’ora come otto ore.
Adesso non lo so com’è, ma a Bratislava, nel ‘95, cambiava lo spazio, le facce degli uomini, la strada, i bambini spettinati andavano a scuola e indicavan la macchina e facevan la lingua.
Ho parlato solo con dei benzinai e con dei poliziotti e con degli addetti alla dogana, e, una volta, mi avevan fermato, in dogana, era la prima volta che vedevano una due Cavalli, e si eran molto meravigliati per come era stretta, e mi avevano chiesto «Ma voi, in Italia, avete le macchine strette perché le strade son strette?».
E poi quando ero arrivato, sul Bol’šoj prospekt dell’isola Vasilevskij di San Pietroburgo, nel 95, avevo parcheggiato la macchina davanti alla casa del mio amico che mi avrebbe ospitato, che si chiama Tim, e lui mi aveva detto che aveva visto un bambino, che era passato lì davanti, per mano a suo babbo, aveva indicato a suo babbo la mia macchina e gli aveva detto «Eto budet moja mašina» (Questa sarà la mia macchina).
E niente, poi son son stato lì due mesi poi son tornato a casa.
E, prima ancora di tornare a casa, fin da quando ero lì, in Russia, non che sia importante, ma quello è stato il momento che ho cominciato a scrivere.
Quella cosa che ho scritto qua sopra: «Il giorno prima di partire, mia nonna mi aveva preso da parte, mi aveva dato cinquantamila lire e mi aveva detto Tieni, per comprare qualche birretta lungo la strada», l’ho scritta il primo giorno che mi son messo a scrivere per raccontar delle cose, nel mese di luglio del 1995, come se fosse un racconto autonomo che si intitolava Storia delle birrette, se può interessare, e dopo, quando sono tornato, non ho più fatto altro, praticamente, nella mia vita, più o meno, di scrivere dei racconti come Storia delle birrette.
[La grande Russia portatile, domani, a Milano, alla Open, con Tino Mantarro]
«Quello che c’è scritto in Anna Karenina è più vero di quel che scrivono sul giornali e nelle enciclopedie».
Viktor Šklovskij
Scuola media inferiore di Anna Karenina a Milano: clic
Sabato 2 febbraio,
a Milano,
alle 16,
in Via Piranesi, 10,
dentro il festival Writers,
ai Frigoriferi Milanesi,
leggo Memorie di un pazzo,
di Gogol’,
da Racconti di Pietroburgo
Oggi, nel trascrivere il diario di Lëvočka, mi sono imbattuta nel seguente brano: «L’amore non esiste. Esistono solamente l’esigenza carnale della copula e quella razionale di avere una compagna di vita». Se avessi letto questa massima di L. N. vent’anni fa, non l’avrei mai sposato
[S. A. Tolstaja, Diari, 14/XII/1890, in Vladimir Pozner, Tolstoj è morto, traduzione di Giuseppe Girimonti Greco, Milano, Adelphi 2010, pp. 131-132]
A me piace molto presentare i libri di Patrik Ourednik perché decide lui quello che devo dire e quello che devo leggere, mi manda la scaletta e io non devo far niente, solo andare lì a sentire com’è bravo. Domani, al Castello sfrozesco, a Milano, alle 10 e 30, c’è anche Alessandro Catalano.
Giovedì 15 novembre,
a Milano,
alle 19:00,
alla libreria Verso,
in corso di Porta Ticinese 40,
La grande Russia portatile.
Giovedì 11 ottobre,
alle 10,
a Milano,
allo Iulm,
in via Carlo Bo, 1,
c’è un convegno che si intitola
Da una riva all’altra,
l’interpretariato e la mediazione culturale
italo – russa,
io intervengo alle 12
con una cosa di un quarto d’ora
che si intitola
Cosa significa tradurre
dal russo all’italiano.
Ingresso libero
Domenica 15 luglio,
a Milano,
al Paolo Pini,
in Via Ippocrate, 45,
alle 21 e 45
Noi e i governi 2.0
Iosif Stalin, Daniil Charms,
Iosif Brodskij, Bartolomeo Vanzetti e altri
(ingresso libero, necessaria prenotazione
02.66200646 olinda@olinda.org)
Domenica 8 luglio,
a Milano,
al Paolo Pini,
in Via Ippocrate, 45,
alle 21 e 45
Mosca–Petuški
di Venedikt Erofeev
(ingresso libero, necessaria prenotazione
02.66200646 olinda@olinda.org)