21 ottobre – Milano
Giovedì 21 ottobre,
a Milano,
a Casa Manzoni,
in via Morone 1,
alle 18 e 30,
parlo di Dostoevskij
e Pietroburgo,
per iscriversi
mandare una mail a
newsletter@ilcircolodeilettori.it.
Giovedì 21 ottobre,
a Milano,
a Casa Manzoni,
in via Morone 1,
alle 18 e 30,
parlo di Dostoevskij
e Pietroburgo,
per iscriversi
mandare una mail a
newsletter@ilcircolodeilettori.it.
È difficile trovare una città in cui vi siano influssi tanto negativi, violenti e strani sull’animo umano.
[Giovedì 21 ottobre, a Milano, a Casa Manzoni, alle 18 e 30, parlo di Dostoevskij e di San Pietroburgo (per iscriversi una mail a newsletter@ilcircolodeilettori.it)]
Mercoledì 15 settembre,
a Milano,
dalle 18,
a Palazzo Reale,
in piazza Duomo, 13
c’è il Finissage della mostra
Divine e Avanguardie.
Le donne nell’arte russa,
all’interno del quale faccio
un brevissimo discorso
su Anna Achmatova
Non so se vi è mai successo di scoppiare a ridere davanti a un quadro. A me è successo, al Museo russo, la prima volta che ho visto la Venere di Larionov, il capofila del Raggismo, che adesso è in mostra al palazzo Reale di Milano.
Con l’opera di Dante la lingua italiana a lui contemporanea fa il suo ingresso nell’arena mondiale come un tutto organico, un sistema.
E la più dadaista delle lingue romanze si aggiudica il primo posto in campo internazionale.
[Osip Mandel’štam, Conversazione su Dante, a cura di Serena Vitale, Milano, Adelphi 2021, p. 32]
Così l’ho lasciato perdere e sono tornato a quel turbinio di libri che è la mia biblioteca, ritrovandovi l’ancor più esile libretto Ål och turbine (Anguille e turbine), pubblicato nel triste anno 1941 dall’Associazione svedese per l’energia idrica. Un giovane professore associato, che avrebbe poi avuto la sua cattedra, si era assunto l’incarico di scoprire quante anguille sopravvivessero attraversando l’impianto idroelettrico Untraverket, nel Daläv.
[Fredrik Sjöberg, Mamma è matta, papà è ubriaco, traduzione di Andrea Bernardini, Milano, Iperborea 2020, p. 13]
Uno scrittore russo del quale parleremo un po’, in questo libretto, Ivàn Turgénev, ha creato il primo uomo superfluo della letteratura russa e il primo nichilista, della letteratura russa, è stato il primo scrittore russo a avere successo in occidente, è stato, per un po’, lo scrittore probabilmente più celebre d’Europa, è stato probabilmente lo scrittore russo dell’ottocento meno russo di tutti (ha vissuto a lungo a Baden-Baden e a Parigi), ha fatto dire a un proprio personaggio (del romanzo Fumo, uscito nel 1867) che «Se la Russia intera scomparisse, l’umanità non ne avrebbe nessun danno, e il fatto non provocherebbe nessun turbamento», e sembra che abbia scritto che a lui, dei russi, piaceva in particolare «la pessima opinione che hanno di se stessi».
[I russi sono matti domenica 17 novembre, alle 14, a Milano, a villa Necchi, dentro Bookcity]
Martedì primo ottobre,
a Milano,
alla libreria Verso,
in corso di Porta Ticinese, 40,
alle 19,
I russi sono matti.
Corso sintetico di letteratura russa.
(UTET),
con Mattia De Bernardis
(alle fine parliamo anche
del corso dal quale uscirà
il Repertorio dei matti della letteratura russa)
Domenica 7 luglio,
a Milano,
al cimitero monumentale,
alle 18,
lettura integrale della
Morte di Ivan Il’ič,
di Lev Tolstoj
(dentro Da vicino nessuno è normale,
del Paolo Pini)
Mercoledì 20 marzo,
a Milano,
Università degli Studi di Milano-Bicocca,
Piazza dell’Ateneo Nuovo 1,
edificio U6,
aula 32,
alle 15,
La grande Russia portatile