Un inedito
Opera N. 80
Quel poeta di Roma. Ero sincero quando gli ho detto che era un grande poeta. Solo che scherzavo quando ho detto che ero sincero.
Opera N. 80
Quel poeta di Roma. Ero sincero quando gli ho detto che era un grande poeta. Solo che scherzavo quando ho detto che ero sincero.
Io non ci ho quasi mai ragione. E poi dico sempre delle balle.
[Daniele Benati, Opere complete di Learco Pignagnoli, cit., p. 89]
Lì dove eravamo andati a lavorare io e Busecca c’era la produzione che stava attraversando un periodo di dormia.
[Daniele Benati, Opere complete di Learco Pignagnoli, cit,. p. 193]
Io in quest’opera non ci ho scritto niente.
[Daniele Benati, Opere complete di Learco Pignagnoli, cit., p. 86]
Ci son delle cose che stan bene solo lì dove sono, secondo me, e se le sposti non sono più loro. Adesso non saprei trovare un esempio, forse il gasometro, per dire, mi viene in mente, ma forse no.
Comunque ieri son stato in una scuola di Carpi e ho letto Charms e Pignagnoli e un ragazzo in prima fila, dopo qualche opera di Pignagnoli ha detto Ma son capace anch’io di scrivere queste cose. Allora gli ho dato la mia mail e gli ho detto Quando le scrivi mandamele che mi fai molto contento. E lui mi ha detto che adesso le scrive e poi me le manda. Si chiama Milo.
[sono uscite ieri su Libero]
LEARCO PIGNAGNOLI, autore assenzialista. Nella nota biografica che si trova nella bandella dell’unico libro pubblicato da Pignagnoli, Le opere complete di Learco Pignagnoli (Reggio Emilia, Aliberti 2006), si legge che Learco Pignagnoli è nato a Campogalliano e a San Giovanni in Persiceto, e che lavora presso la ditta Scoppiabili e Figli, dove tiene dietro al loro lupo.
Il curatore di questa raccolta, Daniele Benati, lo scorso 6 febbraio, in un incontro pubblico presso lo spazio Gerra di Reggio Emilia, ha detto, testualmente, «Io Pignagnoli non l’ho mai visto».
Sembra che sia in corso di realizzazione una targa, ovoidale, del diametro massimo di circa sessanta centimetri, con una scritta bianca su fondo blu che recita: Learco Pignagnoli, 21 giugno 2009, autore assenzialista, non fu qui.
Altre notizie si trovano, forse, su questo gruppo di facebook. Non c’è altro.
ALBERTO MORAVIA, scrittore italiano: Le apparenze ingannano, come tutti sanno. Non c’è niente che inganni di più delle apparenze. A volte le cose lontane sembrano vicine e quelle vicine lontane. Prendete un romanzo di Moravia, sono trecentocinquanta pagine. Cosa credete? Di leggere davvero trecentocinquanta pagine? Leggete mezzo chilo di carta, ecco cosa leggete, un mezzo chilo di carta e basta. E cosa c’è in un mezzo chilo di carta? Niente. Se andate a comprare un romanzo di Moravia, non comprate un romanzo, ma un mezzo chilo di carta. E allora, anziché chiedere al libraio di darvi un romanzo di Moravia, dovreste dire più onestamente: Mi dia un mezzo chilo di carta di Moravia. Ma non lo dite perché siete schiavi delle apparenze. Volete comprare un chilo di carta? va bene, comprate un chilo di carta! Basta che non veniate a dirmi d’aver comprato un romanzo.
(Learco Pignagnoli, dalle opere n. 98 e n. 100)
Sembra che a Milano, in via Lazzaretto, siano comparse delle cose azzurre: