Al mondo

venerdì 26 Gennaio 2018

Ieri sera mi han rubato la bicicletta e io, non so perché, sono sempre quasi contento, quando mi ruban le cose. Che stare lì, in via San Vitale, fermo, impalato, a guardare il posto dove non c’era la mia bicicletta, è stato un momento che io ero al mondo, e me lo ricordo, e non mi succede spessissimo. Stamattina, poi, devo far da mangiare per la Battaglia che io di solito le faccio sempre le stesse cose: il prosciutto, comprato al supermercato, il pollo arrosto, comprato al supermercato, o la pasta speck e zucchine, comprati al supermercato (la pasta, lo speck e le zucchine, poi li mescolo io). Oggi: club sandwich. E niente, adesso faccio la doccia, vado a comprare il pan carrè e il pomodoro (il resto ce l’ho), poi vado a stare al mondo davanti a un club sandwich, se ci riesco.

Stai bene

giovedì 25 Gennaio 2018

L’altro giorno ero in piazza maggiore, a Bologna, c’era un gruppo di poliziotti con le loro camionette, mi veniva da chiedergli «Ma cosa fate, voi, qui?». E, per tranquillizzarmi, loro avrebbero dovuto dire «Noi? Niente. Non facciamo niente». Solo non possono, dire che non fanno niente, mi immagino, e mi immagino non possano dire neanche quello che fanno, allora non gliel’ho chiesto e sono passato oltre e intanto pensavo «Che strano, il bisogno che ho di essere tranquillizzato». E mi è venuto in mente un mio amico, che fa il medico, e che quando è di guardia c’è sempre uno che si chiama Paolo, come me, che lo chiama e gli chiede se lui, Paolo, quello che telefona, sta bene, e glielo chiede in modo che il mio amico, il medico, è praticamente costretto, tutte le volte, a dire di sì, che Paolo sta bene. L’ultima volta gli ha detto «Ascolta, io compro uno sciampo, che c’è scritto sopra che è per tutti i giorni, solo che io i capelli me li lavo due volte alla settimana, faccio bene?». «Certo, Paolo, – gli ha detto il mio amico, – fai bene».

A proposito

mercoledì 24 Gennaio 2018

A proposito di moralità, io devo notare che le sere che vado a letto che ho appena ricevuto un bonifico, io dormo d’un bene, tra le altre cose.

È anche vero

lunedì 22 Gennaio 2018

Se è vero che nel 2017 erano passati cento anni dal 1917, è anche vero che nel 2018 son passati cinquant’anni dal 1968, purtroppo.

Ecco

lunedì 15 Gennaio 2018

Oggi pomeriggio ho cominciato a scrivere un libro per bambini che si intitola Libro per quelli che non gli piace leggere, che è un titolo che mi piace, e che ho copiato da un libro russo, poi ci ho pensato un po’, mi son detto che io, secondo me, tutti i libri che ho scritto, sono per quelli che non gli piace leggere, in un certo senso suo particolare, se così si può dire.

La fine

lunedì 15 Gennaio 2018

Quando finisce la schiuma da barba, tutte le volte mi vien da pensare «Ma come?».

Pensa, pensa

sabato 13 Gennaio 2018

Jurij Tynjanov, cento anni fa, scriveva: «È scomparso il romanzo psicologico con il protagonista che pensa, pensa». Ecco. Volevo dire che è tornato. È a casa mia.

Un po’ troppo

giovedì 11 Gennaio 2018

Ci sono certe mattine che mi sembra di essere un po’ troppo io, che vorrei, tipo, un 40 per cento di qualcun altro. Dopo andare correre risolve temporaneamente il problema. Che però si ripresenta poi la mattina dopo. Dopo andare a correre risolve temporaneamente il problema. Che però si ripresenta poi la mattina dopo. Dopo andare a correre risolve temporaneamente il problema. Che però si ripresenta poi la mattina dopo.

Incredibile

mercoledì 10 Gennaio 2018

Mi sembra di aver mandato, da solo, senza nessuno che mi aiutasse, una fattura elettronica alla pubblica amministrazione. Eran venti giorni, che rimandavo. E non credevo di esser capace. Tutto da solo. Ma forse ho sbagliato. Probabilmente domani mi dicono No guarda, lascia perdere, fattele fare da un ragioniere, queste cose. Chissà. Però intanto stanotte vado a letto credendo di aver fatto una fattura elettronica alla pubblica amministrazione. Da solo. Incredibile.

Sono tornato a casa stamattina

mercoledì 10 Gennaio 2018

Sono tornato a casa, stamattina, ho aperto il computer e tra i wifi attivi non c’era il mio. Sono andato a vedere, il rotuer era spento. Ho provato a staccare la spina, a riattaccarla, era sempre spento. Ho pensato che forse non avevo pagato la bolletta, ho cercato il numero verde di fastweb sul mio telefono, ho telefonato, prima mi han detto che il numero verde di fastweb è verde solo dal fisso, dal cellulare è a pagamento, dopo mi hanno messo in attesa. Intanto ho preso il raccoglitore con i miei vecchi documenti, ho recuperato una fattura che se mi chiedevano il numero cliente o non so cosa ce l’avevo. Ho pensato che magari dovevo portare il rotuer a un centro fastweb, ce n’era uno in centro, in via Ugo Bassi. Intanto dal telefono, a viva voce, dicevano sempre di restare in attesa. E speriamo che ce l’abbiano subito che devo lavorare, oggi pomeriggio devo preparare il viaggio a Mosca e senza wifi, ormai, non riesco a far niente, ho pensato. Dal telefono, restare in attesa. Chissà cos’è successo col pagamento, ammesso che sia il pagamento, ho pensato. Che forse mi è scaduta una carta di credito, loro l’addebitano sempre su quella. Però l’addebito è direttamente in conto corrente, è strano, ho pensato. Dal telefono, restare in attesa. Quanto mi fanno spendere? ho pensato. Poi ho pensato Ma non è che manca la luce? Ho provato a accendere la luce, mancava la luce. Ho preso il telefono, Arrivederci, gli ho detto. Fine.