Proporzioni

sabato 21 Agosto 2010

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Chlebnikov ha compiuto nella poesia russa un’impresa abissale che non trova paragone in nessun’altra poesia europea. Se consideriamo la poesia come l’atto di nominare il senza nome, di misurare il senza misura, di vedere il senza volto, Chlebnikov è il poeta per eccellenza, poiché, come un Adamo selvaggio e sapiente, ha ridato nome alle cose, ha offerto proporzioni allo smisurato, ha volto lo sguardo sull’inafferrabile sembiante del linguaggio, quasi a esorcizzarne l’energia infinita e padroneggiarne la sempre rinnovata dinamicità.

[da La poesia vertiginosa del futurista Chlebnikov, articolo di Vittorio Strada uscito su non si sa che giornale venerdì 1 novembre 1985 – me l’ha mandato il gentilssimo Davide Ferranti]